Food & Beauty: i cosmetici sostenibili.

“Sostenibile”. Una parola chiave di cui stiamo cominciando a capire a fondo il significato solo di recente e che sta spopolando anche come trend nel mondo beauty: il cosmetico eco-sostenibile è in forte espansione e tutti ne siamo lieti. Significa realizzare prodotti per l’igiene e la bellezza con materie prime essenziali e naturali, senza sviluppare sostanze di scarto, neppure nel packaging.

Ne va della salvaguardia dell’ambiente, della qualità dei prodotti e della loro azione sulla nostra pelle, che diventa sempre più sensibile a sostanze di sintesi, ma è anche una questione di costi. Utilizzare ingredienti attivi vegetali, magari prodotti grazie a fonti rinnovabili, che limitano l’impatto sull’ambiente grazie anche al riciclo e alla riduzione degli sprechi di prodotti naturali e biocompatibili sembra essere la strada giusta, intrapresa tra l’altro da molti grandi brand oltre che da piccole ma preziose aziende.

Non è però tutto oro ciò che luccica e gli esperti  avvisano. E’ il caso della Organic Monitor, società con sede a Londra specializzata in materia di sostanze e prodotti a basso impatto ambientale e dunque “sostenibili”: è buona cosa dar vita a colture vegetali specifiche per prodotti cosmetici (ricordate le alghe di cui vi avevamo parlato tempo fa ad esempio?), -spiegano- è auspicabile e necessario oltre che essere un trend di mercato, ma non bisogna dimenticare che numerose popolazioni hanno ancora difficoltà a sostenersi attraverso colture alimentari.

Ed è vero, siamo di fatto ad una sorta di bivio: da un lato  si assiste ad una diminuzione sostanziale delle risorse naturali e ad un aumento della povertà, mentre dall’altro il capitalismo finanziario impone di sfruttare le risorse rimanenti  in modalità non direttamente collegate al sostentamento.

A rifletterci bene però, proprio dal punto di vista della cosmetica questo gap può essere colmato: è possibile infatti concentrarsi nello sviluppare strumenti e tecniche innovative per l’estrazione e la produzione sostenibile di materie prime naturali (in primis quelle alimentari), volte al sostentamento delle popolazioni più povere, con lo scopo di utilizzare in seconda battuta i sottoprodotti di queste sostanze per creare cosmetici naturali e doppiamente eco-sostenibili. Ovvero – semplificando i termini- utilizzare per produrre creme e saponi i materiali agricoli ricchi di nutrienti non immessi nel mercato alimentare per qualche motivo particolare (ad esempio perché in eccesso come capita in qualche Nazione).

Non è “fantacosmetica” o ambientalismo futuribile, ma una realtà che si sta già mettendo a frutto.

Il marchio francese Caudalie, ad esempio ha sviluppato una vasta gamma di prodotti cosmetici a base di vite, ricco di polifenoli e resveratrolo, componenti  che vengono evidenziati adeguatamente anche nelle campagne pubblicitarie, così come altre aziende cosmetiche utilizzano sottoprodotti agricoli, provenienti da olive, caffè e agrumi nelle loro formulazioni di prodotti.

Gli ingredienti di origine alimentare influenzano da decenni il mercato del  prodotti per la cura personale ed i consumatori ne riconoscono i benefici per la pelle. The Body Shop è una delle aziende che ha sfruttato questa perfetta sinergia food & beauty.

Il tema della sostenibilità dei cosmetici deve svilupparsi grazie ad una ricetta composta da più ingredienti: capacità di generare reddito e lavoro,  di mantenere qualità e riproducibilità delle risorse naturali e garantire condizioni di benessere umano (sicurezza, salute, istruzione) equamente distribuite. Horst Rachelbacher, fondatore di Aveda, è stato uno dei promotori di questa filosofia, con la creazione della linea Intelligent Nutrients, prodotti a base di ingredienti alimentari sicuri, non tossici e biologici. 

“Everything we put in and on our bodies must be nutritious and safe”- non a caso-  è il motto che lo ha contraddistinto e che riassume perfettamente la lettera composta negli ultimi suoi giorni della sua vita, affidata a questo video di Youtube, una vision che dovrebbe ispirare tutti noi quotidianamente:

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