giovedì, 1 Settembre 2016 By Elena Maioli

Beauty and Care brand tra nuove app, selfie e millenials.

E’ selfie mania, ormai in tutto il mondo, ed in tutte le fasce d’età: un trend che il mondo del beauty non può più trascurare se vuole mantenersi al passo con i tempi ed i desideri dei consumatori.

Un esempio lo è la società Meitu, sviluppatore di app per il selfie-editing, che ha aperto i battenti in sordina nel 2008 ed ha avuto un forte impulso in Cina arrivando a vantare ora 270.000 di utenti attivi ogni mese. Utenti, rigorosamente attenti alla propria immagine! L’App offerta da Meitu non a caso, permette di elaborare la propria immagine – sia in termini di forma (del viso, ma anche ad esempio delle gambe, per renderle più lunghe e snelle) e attraverso l’applicazione virtuale di trucco.

La rapida crescita di questa società conferma l’enorme potenziale delle App per la bellezza che marchi di cosmetici per il Beauty and Care sembrano essere lenti a sfruttare, seppur con qualche eccezione.

Meitu ovviamente non è che un esempio, concreto e significativo, e si inserisce in un parterre ben più ampio di app dedicate alla bellezza, come pure Vaniday che mette in collegamento consumatori e centri di estetica (ed ha appena annunciato una sua espansione in Asia) e Soyoung Techonology, che fornisce un servizio simile ma per la chirurgia plastica.

Ma in tale contesto beauty digital, dove si collocano i cosmetici ed i player per la cura personale?

I brand della bellezza hanno bisogno di tenere il passo con il mercato delle app in rapido sviluppo, se vogliono stimolare l’interesse dei nuovi e futuri consumatori, i giovanissimi o millennials.

Cosmetic Design, ha riportato al riguardo un’indagine di mercato messa a punto da Kline (società di ricerche):

“Mentre i consumatori continuano a preferire l’esperienza sul bene, sarà pertinente per le aziende del mondo della bellezza rispondere in modo appropriato. Le app beauty restano un importante tool quando si tratta di generare interesse in un brand e creare loyaly per un brand, un’azienda o il retail.”

Alcune Key Brand stanno oggettivamente facendo delle incursioni sulla scena delle App. Tra questi – secondo la ricerca Kline– spiccano Genius, il trucco di L’Oreal, Mary kay virtual makeover, NYx, cosmetici Mobile e Opi come alcuni degli esempi leader di mercato.

Certamente però questo trend merita di essere ampliato: i selfie, fenomeno globale popolare molto affermato, andrebbero ulteriormente sfruttati con investimenti in software di selfie-editing, magari sullo stile ed esempio di Meitu.

Un altro dato suggerisce queste opzioni di marketing strategico, o meglio un altro studio, condotto dalla American Academy della chirurgia plastica facciale e ricostruttiva (AAFPRS), che rileva come sempre più giovanissimi cerchino nel bisturi la correzione a piccole o grandi imperfezioni del volto o più in generale dell’aspetto: i 2/3 dei medici di settore ha evidenziato un aumento del numero di interventi di chirurgia estetica iniettabili o tra i pazienti di età inferiore ai 30.

Non è il selfie di per se stesso a stimolare questa tendenza nei giovani, ma per l’82% dei chirurghi intervistati i social e le celebrity vengono sicuramente individuati come i maggiori influencer in tal senso. Che si voglia o meno e che faccia più o meno rabbrividire come concetto, stiamo vivendo in un’epoca in cui l’immagine di qualcuno postata in un profilo di Facebook, Instagram o di un sito di incontri, è spesso la prima impressione che i Millennials ottengono l’uno dall’altro.

I risultati suggeriscono diverse aree di opportunità per i player della bellezza che vanno da prodotti per valorizzare i selfie (make-up) o trattamenti topici per il post operatorio rivolti ai più giovani.

AAFPRS (American Academy of Facial Plastic and Reconstructive Surgery) ha tracciato anche una lista delle principali preoccupazioni di bellezza nei giovanissimi che può certamente offrire nuovi spunti per i produttori di cosmetici. I millenials richiedono trattamenti per: